Olio

grassi (burro, margarina, oli)

Olio extra vergine di oliva di Calabria

La storia dell’olivo è intimamente legata alla storia delle civiltà, soprattutto di quelle che si sono succedute nel bacino del Mediterraneo. Dalla Siria e dalla Palestina l’olivo si diffonde in Anatolia ed in Egitto attraverso le isole di Cipro e Creta. A partire dal VI sec. a.C. l’olivo si estende a tutto il bacino del Mediterraneo, dalle sponde africane a quelle italiane, dalla Francia meridionale fino alla penisola Iberica. La colonizzazione della Magna grecia (VII sec. a.C.) e l’Impero Romano diffusero poi la coltivazione dell’olivo in tutti i paesi del Mediterraneo. Perfino una antica leggenda riporta che, Cecrope, semidio, alla fondazione della città di Atene, chiese per la sua città la protezione degli dei, tra questi nacque una competizione sotto gli auspici si Zeus, tra Poseidone, dio del mare, e Atena, dea della saggezza; Poseidone col suo tridente colpì le rocce facendone scaturire acqua salata, ed un cavallo, come auspicio della dominazione dei mari. Atena più semplicemente creò l’olivo, che  per millenni avrebbe offerto agli uomini un “succo prezioso” per la preparazione di cibi, usato anche come alimento, per la cura, la bellezza e il massaggio del corpo, fonte di luce. Atena ebbe la palma della vittoria, e divenne la protettrice di quella città chiamata perciò Atene. La Regione Calabria, con il 27% della produzione di olio di oliva nazionale, è al secondo posto dopo la Puglia. La particolarità del prodotto è rappresentata dall’alta qualità e dalla diversità delle caratteristiche organolettiche. Esiste documentazione che comprova la tradizionalità del prodotto presso testi di cucina calabrese e di storia delle tradizioni popolari.

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Olio extra vergine di olive della Locride

PERIODO DI LAVORAZIONE: Da settembre a novembre.

MATURAZIONE STAGIONATURA DEL PRODOTTO: Durante tutta la stagione autunnale e per l’inverno l’attività primaria degli agricoltori è incentrata sulla raccolta delle olive (prevalentemente cultivar Grossa di Gerace) e quindi sulla loro trasformazione. I frutti maturi vengono battute con pertiche flessibili (frassino o castagno) e raccolti nelle reti opportunamente disposti sotto gli alberi. Le olive delle piante basse vengono raccolte a mano. Gli oliveti raggiungono solitamente un’altezza media di 6 metri.Quando un discreto quantitativo è stato  raccolto, riempite le cassette, i cesti o i sacchi vengono portati al frantoio per la molitura e per il tratamento successivo. Il profumo che caratterizza i frantoi è del tutto particolare e l’olio extravergine che se ne ricava è di pregio assoluto. Certo è fondamentale, per la buona qualità, il rispetto di alcune condizioni: metodi di raccolta, tempo di attesa delle olive prima dell’avviamento alla lavorazione, sistema di spremitura. E’ necessario ovviamente che i frantoi rispettino le normative in materia di igiene e sicurezza stabiliti dalla legge, e che il ciclo di lavorazione preservi le proprietà organolettiche dell’olio. Il prodotto ancora nel frantoio viene versato in contenitori di acciaio o in bidoni di plastica e viene trasportato nei magazzini o nelle cantine dei proprietari delle aziende olivicole. Qui viene svuotato e depositato in altri recipienti inox.

CONSERVAZIONE: Viene conservato nelle cantine al riparo dell’aria e dei raggi del sole, in recipienti di acciaio inox, anticamente in grandi vasi di terracotta (giare) e di zinco. Durante il periodo della conservazione si effettuano delle operazioni di travaso per l’eliminazione dei residui della decantazione (le morchie), che permettono di conservare le caratteristiche organolettiche dell’olio.

territorio = RC

INGREDIENTI UTILIZZATI: Olive della cultivar prevalente Grossa di Gerace

SAPORE: Particolare.

ODORE: Aromatico.

COLORE: Verdone, verde-oro e giallo-oro.

AREA DI PRODUZIONE: Il territorio di produzione è il compresnorio della Locride della fascia jonica reggina, compreso tra Bruzzano e Monasterace, per un numero di 39 comuni della Provincia di Reggio Calabria, con estensione a Nord fino a Badolato, in tre comune della limitrofa Provincia di Catanzaro.La coltivazione olivicola praticata nel territorio della Locride è prettamente biologica. Quasi tutte le aziende praticano la coltivazione biologica (alcune di queste pur non disponendo di regolare certificazione così come previsto dal Reg. CEE 2092/91). Il periodo di raccolta delle olive determina le caratteristiche organolettiche dell’olio. Quello migliore è ricavato da oliveti collinari e distanti dal mare. La raccolta delle olive inizia nel mese di Novembre e l’olio che se ne ricava è di colore verdone, mentre nei mesi di dicembre/gennaio si ottiene un olio di colore verde-oro e giallo-oro. Viene conservato nelle cantine al riparo dell’aria e dei raggi del sole, in recipienti di acciaio inox, anticamente in grandi vasi di terracotta (giare) e di zinco.La tradizione vuole che l’olio venga venduto direttamente al frantoio e successivamente in azienda dai produttori, mentre alcune aziende olivicole della Locride lo imbottigliano per poi venderlo nei negozi.L’olio di oliva della Locride (prevalentemente cultivar Grossa di Gerace) viene utilizzato in tutte le preparazioni dei piatti tipici della Calabria ed assume notevole importanza nella dieta mediterranea. In particolare viene utilizzato per il condimento delle insalate e delle verdure, per il suo caratteristico profumo aromatico ed il sapore particolare.

Olio extra vergine di oliva del Savuto

LAVORAZIONE DEL PRODOTTO: Miste.

TECNICHE DI LAVORAZIONE: Raccolta delle olive manuale dall’albero o con squotitore. Frantoio tradizionale a freddo o a ciclo continuo.

PERIODO DI LAVORAZIONE: Da settembre a dicembre.

MATURAZIONE STAGIONATURA DEL PRODOTTO: Decantazione naturale in contenitori di acciaio inox.

CONSERVAZIONE: In bottiglia per circa un anno.

territorio = CS

INGREDIENTI UTILIZZATI: Olive del tipo Caroleo.

SAPORE: Fruttato amarognolo.

ODORE: Di olive verdi.

COLORE: Verde intenso.

AREA DI PRODUZIONE: Territorio adiacente al fiume Savuto (CS).La storia dell’olivo è intimamente legata alla storia delle civiltà, soprattutto di quelle che si sono succedute nel bacino del Mediterraneo. Dalla Siria e dalla Palestina l’olivo si diffonde in Anatolia ed in Egitto attraverso le isole di Cipro e Creta. A partire dal VI sec. a.C. l’olivo si estende a tutto il bacino del Mediterraneo, dalle sponde africane a quelle italiane, dalla Francia meridionale fino alla penisola Iberica. La colonizzazione della Magna grecia (VII sec. a.C.) e l’Impero Romano diffusero poi la coltivazione dell’olivo in tutti i paesi del Mediterraneo. Perfino una antica leggenda riporta che, Cecrope, semidio, alla fondazione della città di Atene, chiese per la sua città la protezione degli dei, tra questi nacque una competizione sotto gli auspici si Zeus, tra Poseidone, dio del mare, e Atena, dea della saggezza; Poseidone col suo tridente colpo’ le rocce facendone scaturire acqua salata, ed un cavallo, come auspicio della dominazione dei mari. Atena più semplicemente creò l’olivo, che  per millenni avrebbe offerto agli uomini un “succo prezioso” per la preparazione di cibi, usato anche come alimento, per la cura, la bellezza e il massaggio del corpo, fonte di luce. Atena ebbe la palma della vittoria, e divenne la protettrice di quella città chiamata perciò Atene. La Regione Calabria, con il 27% della produzione di olio di oliva nazionale, è al secondo posto dopo la Puglia. La particolarità del prodotto è rappresentata dall’alta qualità e dalla diversità delle caratteristiche organolettiche.

Olio extra-vergine di oliva Colli di Tropea

LAVORAZIONE DEL PRODOTTO: Miste.

TECNICHE DI LAVORAZIONE: Raccolta delle olive manuale dall’albero. Frantoio a freddo tipo “SIMOLEA”.

PERIODO DI LAVORAZIONE: Da settembre a novembre.

MATURAZIONE STAGIONATURA DEL PRODOTTO: Decantazione naturale in fusti inox a temperatura costante.

CONSERVAZIONE: In bottiglia per circa un anno.

territorio = VV

INGREDIENTI UTILIZZATI: Olive del tipo Cicereo 80% e Ottobrarica 20%.

SAPORE: Fruttato, intenso, amaro e piccante in modo lieve.

ODORE: Carica vegetale di carciofo e cardo selvatico.

COLORE: Verde intenso.

tradizione = La storia dell’olivo è intimamente legata alla storia delle civiltà, soprattutto di quelle che si sono succedute nel bacino del Mediterraneo. Dalla Siria e dalla Palestina l’olivo si diffonde in Anatolia ed in Egitto attraverso le isole di Cipro e Creta. A partire dal VI sec. a.C. l’olivo si estende a tutto il bacino del Mediterraneo, dalle sponde africane a quelle italiane, dalla Francia meridionale fino alla penisola Iberica. La colonizzazione della Magna grecia (VII sec. a.C.) e l’Impero Romano diffusero poi la coltivazione dell’olivo in tutti i paesi del Mediterraneo. Perfino una antica leggenda illenica riporta che Atena creò l’olivo, che  per millenni avrebbe offerto agli uomini un “succo prezioso” per la preparazione di cibi, usato anche come alimento, per la cura, la bellezza e il massaggio del corpo, fonte di luce. Atena ebbe la palma della vittoria, e divenne la protettrice di quella città chiamata perciò Atene. L’olio extra vergine dei “colli di Tropea” deve la sua tradizionalità alla particolarità delle cultivar locali esistenti da secoli e alle particolari condizioni microclimatiche, dell’area dei colli di Tropea, che conferisocno al prodotto una qualità organoletticamente superiore ad altri oli di oliva prodotti in Calabria e nel resto della penisola.

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