farina 00

Tarallini al peperoncino (Taradduzzi piccanti)

LAVORAZIONE DEL PRODOTTO: Miste.

TECNICHE DI LAVORAZIONE: Si prepara la pasta lavorando la farina con acqua salata, aggiungendo poco a poco l’olio mescolato nel vino bianco. Successivamente si aggiungono i semi di anice o di finocchio ed il peperoncino. L’impasto ottenuto viene lavorato fino ad ottenere delle lunghe strisce tonde che vengono tagliati in piccoli pezzi. Questi vengono, quindi, chiusi a forma circolare e messi in acqua bollente per alcuni minuti. Lasciati raffreddare vengono successivamente infornati per circa 20 minuti.

LAVORAZIONE DEL PRODOTTO: Tutto l’anno.

territorio = TUTTE

INGREDIENTI UTILIZZATI: Farina tipo “00”, acqua, sale, olio di oliva, vino bianco, peperoncino rosso piccante macinato, semi di finocchio o di anice.

FORMA: Rotonda con foro centrale.

DIMENSIONI MEDIE: Diametro circa 2 cm.

PESO MEDIO: Pacchetti da 300 e 400 gr.

SAPORE: Gradevole.

ODORE: Gradevole.

COLORE: Dorato tendente al rosato.

tradizione = Questi prodotti venivano preparati in Calabria dalle contadine in occasione delle feste patronali. Durante le processioni ed i pellegrinaggi ai santuari, i taralli, decoravano le statue dei santi patroni. Le fanciulle vergini vestite di bianco le infilavano alle braccia come se fossero dei bracciali, ciĆ² spiega la loro forma. I taralli, quindi, erano offerte votive di grande valore simbolico che nel tempo hanno perso il loro stupendo significato.

Raffioli

I rafioli originariamente venivano consumati come dolci tipici delle feste di matrimonio delle donne nobili, ma venivano anche degustati con il vino che una volta era chiamato “Greco di Gerace” (l’attuale Greco di Bianco a Denominazione di Ogirine Controllata), un passito molto pregiato che veniva prodotto nelle colline antistanti Gerace.

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