olio

Olio extra vergine di oliva Alto Crotonese

olive_oil

Olio extravergine di oliva con le seguenti caratteristiche:
COLORE: Giallo paglierino – verde chiaro.
ODORE: Delicato di oliva.
SAPORE: Fruttato leggero.
PANEL TEST: Maggiore o uguale 6,5.
ACIDITA’ TOTALE: Espressa in acido oleico in peso, non superiore a grammi 0,7 per 100 grammi di olio.
NUMERO PEROSSIDI: Max 14 Meq.
ACIDO OLEICO: Maggiore o uguale al 70%.
K270: Minore o uguale 0,2.
POLIFENOLI TOTALI: Maggiore o uguale 100 ppm. Continua a leggere “Olio extra vergine di oliva Alto Crotonese”

Olio extra vergine di oliva Lametia

olio lamezia
olio lamezia

Lavorazione = L’olio extra vergine di oliva Lametia è prodotto da olive sane, staccate direttamente dalle piante a mano ovvero meccanicamente e provengono almeno per il 90% da alberi della cultivar Carolea. La produzione di olive per ettaro non può essere superiore a 13.000 Kg. negli oliveti specializzati con una resa in olio che non può superare il 20%. La raccolta dell olive inizia all’invaiatura e termina entro il 15 gennaio di ogni campagna oleicola. La molitura delle olive avviene entro due giorni dalla raccolta.

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Olio essenziale di bergamotto di Reggio Calabria

olio essenziale di bergamotto
olio essenziale di bergamotto

L'”Olio essenziale” è destinato, in forma prevalente, all’impiego in profumeria, ha un aspetto liquido, limpido talvolta con depositi solidi, il colore è da verde a giallo verdastro, con odore caratteristico, gradevole, fresco, richiamante quello del pericarpo del frutto del bergamotto, la densità relativa a 20°C è di 0,976-0,884, con un indice di rifrazione di 1,4640-1,4680, con un residuo all’evaporazione in % di 4,5-6,5, indice di acidità di 2, indice di esteri 86-129. L'”Olio essenziale” ha un potere microbicida ed è disinfettante ed è per queste sue proprietà utilizzato nell’industria farmaceutica e aromaterapia. Le sue caratteristiche tipiche sono ufficialmente codificate dalle Farmacopee francesi, statunitensi ed italiane.

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Olio extra vergine di oliva Bruzio

olio_bruzioLa coltivazione dell’olivo nel cosentino è caratterizzata dalla presenza di cultivar autoctone che, nel corso dei secoli, si sono selezionate grazie alla particolare esposizione dei terreni e all’ambiente pedoclimatico. L’olivicoltura fu introdotta dai Greci e nel corso dei secoli ha consentito di valorizzare vaste aree poco adatte a ospitare altre colture, assumendo una rilevante importanza per l’economia della provincia.

 

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Tortiera di alici

tortiera-di-alici

La maniera di cucinare il pesce cambia anche da paese a paese e questo avviene per il pesce più originale..e volgare della gastronomia bruzia, come le “costardelle”, le sarde, le alici, i “pisantuni” (della famiglia dei tonnidi), la “cicirella”, la “fravaglia” (miscuglio di piccoli pesci), la “spatola” (pesce sciabola o vela) e così via.”Piatto dove predomina l’argento, accompagnato da sfumature rossastre prodotte dalla mollica abbrustolita e dal pomodoro”, commento riportato su “Viaggiando mangiando Mangiando viaggiando” dal 1847 a tavola con Edward Lear nella Provincia di Reggio Calabria.La ricetta è riportata su “La buona cucina di Calabria” a cura di Carlo Baccellieri – Edizioni Reghion- Reggio di Calabria, 1976.Se ne ha testimonianza nel “Diario di un viaggio a piedi – Calabria 1847” di Edward Lear (1812-1888), pubblicato per la prima volta a Londra nel 1852.

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Stoccafisso (Stocco alla ghiotta)

stocco alla ghiotta

Una svolta decisiva si ebbe nella storia della Calabria e, conseguentemente nei settori della vita e della gastronomia, per i contatti con la civiltà araba. I cibi, in particolare, vennero fortemente aromatizzati. Si rafforzò l’uso del peperoncino rosso e del pepe nero. Continua a leggere “Stoccafisso (Stocco alla ghiotta)”

Pomodori ripieni (Pummaroro chini)

LAVORAZIONE DEL PRODOTTO: Esclusivamente manuale.

TECNICHE DI LAVORAZIONE: Lavare i pomodori e svuotarli del loro interno facendo un foro sulla calotta. Preparare il pangrattato  con abbondante formaggio pecorino, prezzemolo ed aglio tritati, capperi, un pizzico di sale e qualche goccia di olio. Riempire con il composto i pomodori, disporli in una teglia, cospargerli con olio e cucinare in forno.

PERIODO DI LAVORAZIONE: Periodo estivo.

territorio = RC

INGREDIENTI UTILIZZATI: Pomodori, pangrattato, formaggio pecorino, prezzemolo, capperi, aglio, olio d’oliva, sale.

DIMENSIONI MEDIE: 7 cm. di lunghezza e 3 di larghezza.

PESO MEDIO: 30 gr.

SAPORE: Deciso e leggermente acidulo.

ODORE: Delicato.

tradizione = Tipico contorno della stagione estiva.La ricetta è riportata su “La buona cucina di Calabria” a cura di Carlo Baccellieri – Edizioni Reghion- Reggio di Calabria, 1976.

Parmigiana

LAVORAZIONE DEL PRODOTTO: Esclusivamente manuale.

TECNICHE DI LAVORAZIONE: Tagliare le melanzane a fette sottili nel senso della lunghezza, metterle in salamoia e sotto pressa per circa mezz’ora. A parte preparare la salsa con soffritto di cipolla. Scolare le melanzane, strizzarle bene e friggerle in olio abbondante, eliminare l’olio in eccesso e lasciarle raffreddare.Preparare la parmigiana in una teglia da forno disponendo a strati alterni la salsa di pomodoro spolverata con pan grattato, le melanzane fritte, salame tagliato a fettine, formaggio e rondelle di uovo sodo, ricoprire con un po’ di pomodoro e foglioline di basilico. Cuocere in forno o, come da tradizione, in padella direttamente sul fuoco.

PERIODO DI LAVORAZIONE: Da maggio a settembre.

territorio = TUTTE

INGREDIENTI UTILIZZATI: Melanzane, pomodoro fresco, salame, uovo, provola, formaggio parmigiano, cipolla, olio, sale, basilico.

FORMA: Rotonda.

DIMENSIONI MEDIE: Diametro 25 cm.

PESO MEDIO: Vario.

SAPORE: Appetitoso e pungente.

ODORE: gradevole.

tradizione = “La diffusione di questa pietanza anche in sperduti paesini dell’entroterra calabrese la fa ritenere, giustamente, originaria della Calabria”. Veronelli.La sua ricetta è riportata in diversi testi, tra i quali:

  • “La cucina rustica regionale
  • “Italia meridionale”, Biblioteca Universale Rizzoli, Milano 1974
  • “L’aristocrazia dei cibi” di Luigi Veronelli, supplemento al n. 1072 di Epoca, Arnaldo Mondatori Milano, 1971.
  • “Il Boccafina” di Riccardo Morbelli, Cassini Editore, Roma 1968.

Se ne ha testimonianza nel “Diario di un viaggio a piedi – Calabria 1847″di Edward Lear (1812-1888), pubblicato a Londra per la prima volta nel 1852.

Melanzane ripiene (Mulingiani chini)

LAVORAZIONE DEL PRODOTTO: Esclusivamente manuale.

TECNICHE DI LAVORAZIONE: Sbollentare le melanzane in acqua leggermente salata, tagliarle a metà per il lato lungo, svuotarle della polpa e lasciarle raffreddare. Fare un composto con pan grattato mescolato a basilico, formaggio, la polpa di melanzana tagliuzzata, sale, pepe nero; amalgamare il tutto con un uovo ed un po’ d’olio. Farcire le semilune con il composto ottenuto e friggere in olio abbondante.

PERIODO DI LAVORAZIONE: Da giugno a settembre.

territorio = RC

INGREDIENTI UTILIZZATI: Melanzane, formaggio pecorino, mollica di pangrattato, uovo, basilico, olio, sale e pepe nero.

FORMA: Mezzaluna.

DIMENSIONI MEDIE: 8 cm. di lunghezza, 5 cm. di larghezza ed alta 3 cm.

PESO MEDIO: 70 gr.

SAPORE: Gustoso leggermente pungente.

ODORE: Gradevole.

tradizione = “L’impronta più consistente che la civiltà araba lasciò nella gastronomia calabrese fu l’introduzione della melanzana (o petronciana, gli arabi la chiamavano badanzana).” da “Lineamenti storici della gastronomia calabrese” di Giuseppe Polimeni, su Calabria Sconosciuta anno V – n.20 (ottobre-dicembre 1982).La ricetta è riportata su “Vini e cibi della Calabria” di Italo Albani e Gianni Bonacina, edizioni effe emme – 1977.

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