uovo

Parmigiana

LAVORAZIONE DEL PRODOTTO: Esclusivamente manuale.

TECNICHE DI LAVORAZIONE: Tagliare le melanzane a fette sottili nel senso della lunghezza, metterle in salamoia e sotto pressa per circa mezz’ora. A parte preparare la salsa con soffritto di cipolla. Scolare le melanzane, strizzarle bene e friggerle in olio abbondante, eliminare l’olio in eccesso e lasciarle raffreddare.Preparare la parmigiana in una teglia da forno disponendo a strati alterni la salsa di pomodoro spolverata con pan grattato, le melanzane fritte, salame tagliato a fettine, formaggio e rondelle di uovo sodo, ricoprire con un po’ di pomodoro e foglioline di basilico. Cuocere in forno o, come da tradizione, in padella direttamente sul fuoco.

PERIODO DI LAVORAZIONE: Da maggio a settembre.

territorio = TUTTE

INGREDIENTI UTILIZZATI: Melanzane, pomodoro fresco, salame, uovo, provola, formaggio parmigiano, cipolla, olio, sale, basilico.

FORMA: Rotonda.

DIMENSIONI MEDIE: Diametro 25 cm.

PESO MEDIO: Vario.

SAPORE: Appetitoso e pungente.

ODORE: gradevole.

tradizione = “La diffusione di questa pietanza anche in sperduti paesini dell’entroterra calabrese la fa ritenere, giustamente, originaria della Calabria”. Veronelli.La sua ricetta è riportata in diversi testi, tra i quali:

  • “La cucina rustica regionale
  • “Italia meridionale”, Biblioteca Universale Rizzoli, Milano 1974
  • “L’aristocrazia dei cibi” di Luigi Veronelli, supplemento al n. 1072 di Epoca, Arnaldo Mondatori Milano, 1971.
  • “Il Boccafina” di Riccardo Morbelli, Cassini Editore, Roma 1968.

Se ne ha testimonianza nel “Diario di un viaggio a piedi – Calabria 1847″di Edward Lear (1812-1888), pubblicato a Londra per la prima volta nel 1852.

Melanzane ripiene (Mulingiani chini)

LAVORAZIONE DEL PRODOTTO: Esclusivamente manuale.

TECNICHE DI LAVORAZIONE: Sbollentare le melanzane in acqua leggermente salata, tagliarle a metà per il lato lungo, svuotarle della polpa e lasciarle raffreddare. Fare un composto con pan grattato mescolato a basilico, formaggio, la polpa di melanzana tagliuzzata, sale, pepe nero; amalgamare il tutto con un uovo ed un po’ d’olio. Farcire le semilune con il composto ottenuto e friggere in olio abbondante.

PERIODO DI LAVORAZIONE: Da giugno a settembre.

territorio = RC

INGREDIENTI UTILIZZATI: Melanzane, formaggio pecorino, mollica di pangrattato, uovo, basilico, olio, sale e pepe nero.

FORMA: Mezzaluna.

DIMENSIONI MEDIE: 8 cm. di lunghezza, 5 cm. di larghezza ed alta 3 cm.

PESO MEDIO: 70 gr.

SAPORE: Gustoso leggermente pungente.

ODORE: Gradevole.

tradizione = “L’impronta più consistente che la civiltà araba lasciò nella gastronomia calabrese fu l’introduzione della melanzana (o petronciana, gli arabi la chiamavano badanzana).” da “Lineamenti storici della gastronomia calabrese” di Giuseppe Polimeni, su Calabria Sconosciuta anno V – n.20 (ottobre-dicembre 1982).La ricetta è riportata su “Vini e cibi della Calabria” di Italo Albani e Gianni Bonacina, edizioni effe emme – 1977.

Raffioli

I rafioli originariamente venivano consumati come dolci tipici delle feste di matrimonio delle donne nobili, ma venivano anche degustati con il vino che una volta era chiamato “Greco di Gerace” (l’attuale Greco di Bianco a Denominazione di Ogirine Controllata), un passito molto pregiato che veniva prodotto nelle colline antistanti Gerace.

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Pitta di San Martino

Pitte_San_Martino
Pitte_San_Martino

L’Aspromonte ha alcune sue peculiarità in tema di pasticceria, il territorio montano della provincia di Reggio Calabria vanta una tradizione pasticciera assolutamente originale: si producono ancora oggi dolci tipici di straordinaria bontà che ben si legano alle vicende storiche, recenti e remote della nostra terra. Una menzione particolare la meritano “Le Pitte di San Martino”, una delicata pasta di pane con frutta fresca e noci, e lo “Stomatico”. Nella provincia reggina costituiscono dolce tradizionale della festività natalizia, altrove si usano per onorare l’estate di San Martino, onde il nome di Pitte di San Martino.

Citati da:

  • Luigi Veronelli in “L’aristocrazia dei dolci”, supplemento al n. 1211 di EPOCA 1973, Arnoldo Mondadori Editore.
  • Guido Miggiano “Ricordi della vecchia Reggio”, Editrice La voce di Calabria, Reggio Calabria 1973.

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