Nepitelle (Nepitteddhi, Nepite, Nepiteji)

LAVORAZIONE DEL PRODOTTO: Artigianale.

TECNICHE DI LAVORAZIONE: Gli ingredienti mensionati, vengono miscelati per la preparazione dell’impasto che deve risultare omogeneo ed elastico. La pasta così ottenuta viene distesa con il matterello e successivamente si imprime la forma, un tempo manualmente, oggi con appositi stampini. Si procede al riempimento con il ripieno precedentemente preparato. Il prodotto finito si “lucida” spennellandolo con uovo sbattuto, acqua e zucchero.

PERIODO DI LAVORAZIONE: Il periodo di lavorazione tradizionale è quello pasquale. Oggi le Nepitelle vengono prodotte in diversi periodi dell’anno.

territorio = TUTTE

INGREDIENTI UTILIZZATI: Per la pasta: farina di grano tenero, zucchero, margarina, uova, lievito per dolci. Per il ripieno: uva passa, noci, mandorle, vino cotto, frutta candita. Oggi il vino cotto è sostituito da marmellata di amarene e/o cioccolato.

FORMA: Tipica a D.

PESO MEDIO: 120-130 gr.

SAPORE: Dolce.

ODORE: Tipico.

COLORE: Dal marrone chiaro al giallo ocra.

AREA DI PRODUZIONE: Provincia di Catanzaro e di Crotone.Le Nepitelle sono dolci tradizionali della Provincia di Catanzaro e di Crotone tipici della festività della Pasqua. Il nome deriva dal termine latino nepitedum, dialettale nepitedu, che significa orlo e palpebre degli ochi. La forma di questi dolci ricorda infatti quella di un occhio chiuso. Le Nepitelle sono citate nel testo del Corapi (“Raccolta del dialetto catanzarese”) e del Cotronei (“Vocabolario calabro-italiano” – Catanzaro, 1895).

Nepitelle (Nepitteddhi, Nepite, Nepiteji)

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